“Mangia che devi crescere” dicevano un tempo i nonni
ai loro nipoti. E la frase ha un fondo di verità: una
dieta sana, infatti, contribuisce a far crescere un
bambino sano. Ciò che i piccoli mangiano nei primi
anni della loro vita, infatti, influenzerà e
determinerà il loro stato di salute negli anni a
venire. Ecco perché abituare i bimbi, già dagli anni
della scuola materna, a nutrirsi in modo equilibrato,
con il giusto apporto di tutti i nutrienti (vitamine,
proteine, carboidrati, sali minerali…) è doveroso.
Da 4 anni in poi, quando il fabbisogno corporeo per
chilogrammo di peso diminuisce, che aumenta la
quantità di calorie bruciate ogni giorno e, di
conseguenza, la necessità di aumentare l’introito di
cibo.
Chiaramente, questo aumento deve essere ben
direzionato e deve includere tutti gli alimenti in
modo che la dieta sia quanto più varia e differenziata
possibile. Regole precise e un controllo attento da
parte dei genitori guideranno il bambino a prediligere
determinati alimenti anziché altri, gettando le basi
per quello che sarà il suo modo futuro di mangiare.
Nell’età della scuola, quando la mole di lavoro
aumenta e i piccoli si trovano impegnati giornalmente
in mille attività, la crescita è lenta ma costante. È
in questi anni che il sistema immunitario prende la
sua strutturazione definitiva ed è in questi anni che,
generalmente, vengono adottati quei comportamenti
alimentari che, molto probabilmente, influenzeranno la
vita dell’adulto che verrà (il periodo delle bibite
gassate, degli snack davanti alla televisione, delle
merende unte e grasse… è in agguato).
In questa fase, è decisivo l’introito di calcio,
ferro, vitamine (A, B, C e, naturalmente, D). Carne,
bianca e rossa, pesce, verdure, cotte e crude, frutta,
latte e uova, non dovrebbero mai mancare sulla tavola
di un bambino che sta crescendo.
ABITUDINI ALIMENTARI DA EVITARE
La colazione è il pasto più importante della giornata
e non va mai saltata. Al contrario, dovrebbe essere
consumata con calma, seduti intorno a un tavolo,
possibilmente dedicando questo momento agli scambi
familiari (anche a costo di rinunciare a qualche
minuto di sonno in più). La colazione di un bambino
dovrebbe includere latte (o yogurt), due fette
biscottate con la marmellata o o cereali, un bicchiere
di succo di frutta o spremuta fresca.
La mattinata andrebbe spezzata con uno snack, per
evitare di arrivare affamati all’ora di pranzo.
Frutta, verdura (carote, finocchi, pomodori…) o un
pacchetto di cracker sono consigliabili per lo
spuntino delle 10.00. Da evitare, invece, focacce,
pizze, gelati, torte…
Durante i pasti principali (pranzo e cena) i bambini
dovrebbero abituarsi a mangiare poco di tutto (un po’
di pasta, una fettina di carne o un pezzetto di
formaggio o un uovo, verdura per contorno, frutta o
macedonia). Pasta e pane si autoescludono ed è meglio
abituare il piccolo a non utilizzare il pane per
raccogliere il sugo rimasto sui fondi dei piatti o
della pentola.
Assolutamente da evitare l’abitudine di mangiare
davanti alla televisione. La merenda del pomeriggio
deve rappresentare un ulteriore momento di scambio per
le famiglie e va consumata a tavola, ad almeno due ore
di distanza dalla cena.
Abituare il bimbo a non mangiare nella sua stanza. Il
luogo deputato per il consumo di cibo è la cucina o la
sala da pranzo.
Evitare di abituare i bambini a bere bibite gassate.
L’alternativa all’acqua dovrebbe essere costituita dai
succhi di frutta, i frullati, eventualmente il tè
freddo o caldo.